Industry 4.0: in futuro robot affianco a uomo in fabbrica
Per Effedi Automation si sta sviluppando robotica collaborativa
La fabbrica del futuro? "Quella in cui saremo in grado di dedicare le persone alla creatività, la fantasia, delegando alle macchine le operazioni a basso valore aggiunto". E in questo "la robotica collaborativa" aiuta. Lo spiega in un forum all'ANSA Federico Nardone, amministratore unico della Effedi Automation di Tavagnacco (Udine). "Si tratta di un trend abbastanza recente nel nostro ambito che sta andando molto bene e dove rispetto al passato la macchina è in grado di collaborare con l'operatore, condividendo lo spazio di lavoro e, in certi casi, anche interagire in maniera molto stretta con il lavoratore". Finora, rimarca, "la macchina era completamente separata dall'operatore. Non poteva condividere lo stesso ambito, lo stesso spazio per motivi di sicurezza. In molte occasioni, invece, le operazioni sono molto complesse con la macchina e non sono totalmente automatizzabili. In quel caso li' la macchina affianca l'operatore". Si tratta in genere "di macchine più leggere e anche più lente, ma che possono lavorare fianco a fianco con un collega 'umano'". La collaboratività, aggiunge Nardone, va di pari passo con la facilità di utilizzo. "Sono più facilmente riconfigurabili e programmabili anche da chi non è addetto". In altri casi, più innovativi, segnala, l'operatore puo' controllare anche con la gestualità la macchina, richiamandola o fermandola. Dolente il dato del mancato incrocio tra domanda e offerta di lavoro: "Nel campo della robotica mancano figure professionali. In parte perché si tratta di una branca che si sta espandendo adesso e, in parte, perché non c'è la percezione di quello che può essere questo lavoro". Si tratta, infatti, di un lavoro molto trasversale che permette di vedere molte realtà, dal food all'automotive, e anche un lavoro che richiede molta creatività". Ciò che "viene richiesto dunque a un candidato al di là delle competenze tecniche è essere eclettico, la capacità di applicare trasversalmente questa creatività e di mettersi in gioco", conclude Nardone.