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Sertubi: intesa, stop a produzione, via 51 dipendenti

Il Piccolo, a Trieste resta presidio commerciale

Sertubi: intesa, stop a produzione, via 51 dipendenti
Stop alla produzione all'interno della Sertubi. La proprietaria indiana Jindal Saw e le organizzazioni sindacali presenti in azienda, Fim Cisl e Uilm, hanno raggiunto ieri un accordo, secondo il quale a Trieste resterà un presidio logistico-commerciale con 12 addetti, mentre 51 dipendenti avranno un anno di Cassa integrazione straordinaria. Seguiranno i licenziamenti collettivi con 24 mesi di disoccupazione. Lo riporta Il Piccolo.
Sulla base dell'intesa, per i dipendenti che non intendessero aspettare la scadenza della Cigs sono previste 12 mensilità.
Jindal si impegna ad aiutare la ricollocazione lavorativa nell'area dell'ex Arsenale (Fincantieri, Cartubi) di chi sceglierà di dimettersi e a offrire opportunità di reimpiego all'estero. Verrà intanto chiuso il capannone che ospitava l'apparato produttivo di tubi in ghisa.
Sertubi era nata nel 1998 dall'impegno di Duferco, Ferriera, Acegas; nel 2011 era subentrata Jindal. Nei mesi scorsi era stato posto il problema dell'apposizione del marchio "made in Italy" sui tubi realizzati in India e rifiniti a Trieste, "brand" che avrebbe agevolato Jindal nella partecipazione alle euro-gare.
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