"Federico Fellini è stato per la società italiana e per la cultura del nostro Paese un elemento di rottura indiretta quanto approfondita. Guardava la voglia di cambiamento e la trasgressione come da un caleidoscopio, assolutamente a colori nonostante un film come 8 e ½ fosse in bianco e nero. Non era interessato a fare la battaglia in prima persona per sovvertire l'ordine delle cose, quanto piuttosto a osservarle con alcune palesi insofferenze per le situazioni a suo giudizio insostenibili". È il commento che l'assessore alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, Tiziana Gibelli, ha rilasciato oggi a Trieste, nel corso dell'anteprima dedicata alla stampa della mostra "Fellini. La Dolce Vita e 8 e ½", una rassegna esclusiva sul regista riminese costituita prevalentemente da fotografie di scena e visitabile da domani, 8 dicembre, al 1 marzo del prossimo anno al Magazzino delle Idee del capoluogo giuliano. "Una mostra stupenda - l'ha definita Gibelli dopo averla visitata perché permette di scoprire cosa ci sia dietro e dentro la scena di un film e offre uno spaccato di Fellini che, idealmente, riporta in quel mondo gli estimatori delle sue opere, dando parimenti la possibilità a chi lo conosce di meno di respirare il suo percorso che è anche un estratto reale di un periodo storico". "La Dolce Vita - ha sottolineato l'assessore - è stata un riferimento per il cambio epocale vissuto a partire dagli Anni Sessanta, con Fellini che ci ha trasmesso la capacità di guardare attraverso i fatti e non semplicemente di testimoniarli, dando una visione che era il suo punto di vista e non la sua interpretazione". Realizzata dall'Erpac, con la supervisione di Guido Comis, in collaborazione con Cinemazero Pordenone, Cineteche di Gemona del Friuli e di Bologna, collezioni Antonio Maraldi e Minisini e Casa del Cinema di Trieste per gli eventi collaterali, la rassegna anticipa di qualche mese il centenario del regista e fornisce al visitatore l'occasione di comprendere il contesto dei film più famosi di Fellini. Un esempio per tutti, le signore impellicciate che, in pieno inverno, assistono al celebre bagno di Anita Ekberg nella fontana di Trevi. Completano l'esposizione racconti, ritagli stampa e manifesti che raccontano il dietro le quinte Tra i fotografi di scena dei quali si possono ammirare gli scatti, Pierluigi Praturlon, Gideon Bachmann, Paul Ronald e Tazio Secchiaroli.
Cultura: Gibelli, mostra Fellini è uno spaccato della società italiana
A Trieste l'inedita rassegna fotografica sul dietro le quinte
07 dicembre 2019
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