Il programma di Domenica 15 dicembre
Anche domenica 15 dicembre per il Natale a Pordenone, è una giornata con tanti eventi per tutti, ma in particolare per i bambini e le famiglie. Per loro a partire dalle 15 c’è il trenino della feste con partenza da piazzale Ellero e poi l’intero chiostro della Biblioteca tra giochi e animazioni, col Bosco degli Elfi e il servizio Baby Care a cura di Melarancia a partire dalle 15.30, mentre la casetta di Babbo Natale, dove incontrarlo (dalle 16) e consegnargli la letterina è collocata in piazza XX Settembre, dove le casette enogastronomiche sono aperte non stop dalle 10.30 alle 22 per fornire gusto e allegria (con evento sportivo in diretta alle 14.30).
Alle 15 laboratorio tearale per famiglie nella bastia del castello di Torre. Alle 16 proiezione di Pupazzi alla riscossa al Don Bosco. Alle 16.30 al Museo Archeologico si terrà la visita guida a tema Fatto a mano o fatto in fabbrica incentrato sulle storiche attività produttive nel pordenonese, mentre i bambini e le bambine potranno partecipare al laboratorio Fiat Lux, durante il quale verrà realizzata una lucerna romana. Tante le possibilità per gli acquisti, dai negozi del centro che saranno aperti, alle casette dell’artigianato in corso Garibaldi al mercato straordinario in centro dalle 8 alle 19, alla Soffitta in piazza, in piazza Risorgimento. Diverse le attività nei quartieri, oltre a quelle per famiglie, alle 14 nel polisportivo Le Grazie asd San Gregorio organizza il Torneo natalizio di scacchi. Per i Teatri Dell'Anima di Etabeta Teatro nel Natale a Pordenone domenica 15 dicembre alle 17 nella Chiesa di Sant’Ulderico a Villanova di Pordenone, famosa per il portale lapideo eseguito da Pilacorte e per gli affreschi de Il Pordenone, va in scena "Per obbedienza - dell'incanto di Frate Giuseppe", spettacolo on Fabrizio Pugliese che racconta la storia della vita del santo Giuseppe da Copertino. La drammaturgia è di Francesco Niccolini e Fabrizio Pugliese, per la regia di Fabrizio Saccomanno e Fabrizio Pugliese ed è coprodotto da I Teatri del Sacro 2015. La grande storia di un piccolo uomo fuori dall'ordinario: Giuseppe da Copertino, santo. Una storia picaresca, comica, commovente, una vocazione sublime, l'amore bellissimo e assoluto di un giovanetto al limite dell'autismo che si innamora perdutamente della sua mamma: la Madonna. La storia di un ragazzo semplice, anzi “semplice e idiota”, così ne parlava C. Bene, una delle fonti d’ispirazione per questo lavoro, ma un idiota capace di strapparsi da dosso tutte le zavorre, capace di staccarsi da terra perché capace di svuotarsi dal pensiero, incantato, a ‘vuccaperta’ metafora di un sud azzoppato a cui non resta che volare. Nell’estasi, più che vedere, il soggetto diventa lui stesso madonna, divinità, demone, a seconda; così di San Giuseppe: è il divino che muove verso di lui, non il contrario. Giuseppe va in estasi con una facilità incredibile: l’unica differenza rispetto ad altre estasi, dove lo spirito abbandona un corpo immobile, sta nel fatto che lui il corpo se lo porta con se, in volo; quel corpo martoriato da digiuni e flagellazioni diventa una pagina dove è disegnato tutto il suo amore verso la Madonna, tutta la sofferenza di quel mondo che lui non comprende, non da sveglio, certo, e non secondo un pensare quotidiano, ma che sente dentro di se; non basta lo spirito: Giuseppe ha bisogno di portare con se, in volo, le prove di questa sofferenza. Senza saperlo, quel santo “idiota” mostra la nostra di inadeguatezza, il nostro bisogno di dare sempre un ordine razionale alle cose, l’incapacità, o paura, di perderci magari davanti ad un affresco, riconducendo alla “potenza simbolica del figurativo” le emozioni che il racconto segreto di quelle immagini ci suscita.Tutto il lavoro di ricerca, di fonti storiche, di leggende popolari porta nel nostro lavoro all’elaborazione di un testo per attore unico; un narratore e uno sgabello malfermo su cui siede, in bilico anche lui, in procinto di cadere, o di volare, forse.