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Adulti disabili,2.000 progetti avviati e quasi tutti al Nord

Anffas, legge sul Dopo di noi non applicata in molte regioni

Adulti disabili,2.000 progetti avviati e quasi tutti al Nord
A tre anni dalla sua applicazione, la Legge sul Dopo di noi, che mira a migliorare la qualità di vita delle persone adulte con disabilità e prive del sostegno familiare, in molte regioni è del tutto inapplicata e non è ancora stata rifinanziata. Finora, ad essere partiti, si stima siano circa 2.000 progetti in Italia, concentrati nelle regioni del Centro Nord. A fare il punto, alla vigilia della Giornata internazionale delle persone con disabilità, è il convegno "Disabilità rare e complesse: sostegno e invecchiamento attivo", organizzato oggi a Roma dall'associazione nazionale famiglie e persone con disabilità intellettive e relazionali (Anffas).
La Legge 112 del 2016 sul Dopo di noi, prevede tra i vari punti, il diritto dell'adulto disabile a vivere in una casa e non in un istituto di residenzialità coatta, così come oggi avviene nel 90% dei casi. E' stata finanziata per tre anni (2016-18) con un fondo specifico di 56 milioni annui, ma, spiega all'ANSA Emilio Rota, presidente Fondazione Dopo di noi Anffas, "a tre anni dalla legge, le risorse non sono neanche state spese tutte dalle Regioni, perché sono in forte ritardo sull'applicazione della norma, che è ancora a macchia di leopardo". Per effetto della riforma del Titolo V della Costituzione, infatti, "ogni regione ha in carico le problematiche sociali e sociosanitarie dei residenti. Il risultato è che, sottolinea Rota, "secondo i dati dell'Osservatorio Anffas, solo alcune regioni come Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Marche, Toscana, Liguria e Friuli hanno realizzato progetti che vedono investimenti sulla coabitazione e che stanno mostrando impatti rilevanti nel mettere al centro il diritto della persona a scegliere dove, come e con chi vivere (previsto dalla Convenzione Onu)". Accanto a queste situazioni vi sono altri territori dove l'applicazione della legge è appena iniziata (come in Campania e in Abruzzo), o è ancora a zero.
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