Avrà luogo venerdì 15 novembre, con inizio alle ore 10,15, presso la centrale piazza XX settembre, la cerimonia pubblica di commemorazione del settantesimo anniversario di presenza dell’Ariete a Pordenone, comune di cui la brigata è orgogliosamente cittadina onoraria dal 2000.
Con l’occasione sarà anche salutato il contingente militare, composto da personale della grande unità corazzata, in partenza per il teatro operativo afghano, dove a breve assumerà il comando del Train Advise and Assist Command West (TAAC W), nell’ambito della missione NATO “Resolute Support”, con compito di garantire le attività di addestramento, assistenza e consulenza in favore delle istituzioni e delle forze di sicurezza nella regione occidentale del paese asiatico.
Alla cerimonia, cui è invitata a partecipare tutta la popolazione, saranno presenti le autorità civili e militari del territorio.
Dal 1949, quando ebbe luogo la presentazione ufficiale dell’unità presso la spianata della Comina, il Comando dell’Ariete è stabilmente a Pordenone divenendo uno dei più significativi esempi di felice connubio tra collettività locale e comunità militare.
Nel corso dei decenni l’Ariete ha vissuto varie riconfigurazioni fino all’attuale livello ordinativo di brigata, con alle dipendenze sette reggimenti e un reparto comando, dislocati prevalentemente nell’area friulana. Frequentemente impegnata in operazioni, tanto all’estero quanto sul territorio nazionale, ha preso parte, con i propri assetti, a tutte le principali missioni cui hanno partecipato le Forze Armate italiane, dalla Bosnia al Kosovo, dall’Iraq al Libano, dalla Somalia all’Afghanistan.
Altrettanto significativa anche la partecipazione delle sue unità ad operazioni, in concorso con le forze dell’ordine, ai fini della sicurezza sul territorio nazionale. In particolare l’Ariete ha contribuito, ed è tuttora massicciamente impegnata, nell’Operazione “Strade Sicure” in diverse località italiane ove l’operazione è in corso.
Saldamente legata al territorio locale e vicina alla popolazione, l’Ariete ha sempre partecipato, in occasione di calamità naturali, alle operazioni di soccorso e di ricostruzione. Dal Vajont, nel 1963, alle recenti alluvioni che hanno interessato la pianura Padana, dal terremoto in Friuli del 1976 agli eventi sismici del 2016 nell’Italia centrale, numerosi sono gli interventi effettuati dai militari della Brigata, che sempre hanno garantito, con professionalità e dedizione, la loro presenza nei momenti di difficoltà del Paese.
A suggello del profondo e costruttivo legame esistente con la città, alla Brigata Ariete è stato conferito nel 2016 il Premio San Marco, prestigioso riconoscimento che viene concesso a cittadini che, con il loro operato, hanno dato lustro alla città.
In occasione della particolare ricorrenza, gli ospiti che interverranno alla celebrazione avranno anche la possibilità di visitare una mostra statica di mezzi e materiali che saranno esposti in piazza XX settembre e, successivamente, presso la caserma “Mittica”, ove sarà accessibile al pubblico anche la sala storica dell’Ariete, luogo dove sono conservati cimeli e preziose testimonianze del glorioso passato della grande unità corazzata.
Con l’anniversario dei settant’anni dell’Ariete a Pordenone, verrà inoltre formalmente annunciata la conclusione dei lavori di manutenzione straordinaria delle armi del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto, importante attività iniziata nello scorso mese di marzo e condotta da personale tecnico dell’Ariete, che ha consentito il ricondizionamento e la riqualificazione di un ingente patrimonio storico costituito da armamenti di diverse epoche. Nella circostanza alcuni pezzi del museo, oggetto delle lavorazioni, saranno eccezionalmente presenti in mostra presso la caserma “Mittica”.
A premessa della commemorazione, il 15 novembre alle ore 09,00, verrà effettuata la cerimonia dell’alzabandiera e verranno resi gli onori ai caduti con la deposizione di una corona d’alloro presso il monumento di piazzale Ellero dei Mille, alla presenza del Comandante della 132^ Brigata corazzata “Ariete”, generale di brigata Enrico Barduani e delle principali autorità cittadine.
