30 dicembre 2019
La Polizia Postale e delle Comunicazioni nata storicamente a tutela della corrispondenza e dei servizi postali ha raccolto le numerose sfide che la tecnologia ha lanciato diventando un polo specializzato per il contrasto al cybercrime in tutte le sue cangianti declinazioni. Il Servizio Centrale vertice della struttura, nato 21 anni fa, coordina l’attività dei 20 Compartimenti e delle 80 Sezioni, presenti sul territorio. In regione la Specialità è presente con il Compartimento di Trieste che coordina anche le Sezioni di Udine Gorizia e Pordenone.
Fra i principali compiti vi è la protezione delle infrastrutture critiche informatizzate ossia delle strutture di interesse pubblico erogatrici di servizi essenziali per il paese dagli attacchi cybernetici di matrice comune, organizzata e terroristica. Tale attività a servizio delle imprese viene attuata attraverso la sottoscrizione di Protocolli; a riguardo nel mese di aprile è stato firmato il Protocollo con Insiel.
Nell’anno 2019, il Compartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni F.V.G. ha implementato ulteriormente e sistematicamente il monitoraggio del Web contro il fenomeno del cyberterrorismo, mediante la collaborazione con altri organi di Polizia e il raccordo del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, ai fini di prevenzione e contrasto dei fenomeni di eversione e terrorismo, sia a livello nazionale che internazionale, posti in essere attraverso l’utilizzo di strumenti informatici e di comunicazione telematica. L’attività, funzionale a contrastare il proselitismo e prevenire fenomeni di radicalizzazione, ha portato a monitorare costantemente circa 200 spazi web.
Con riferimento alla pedopornografia e ai reati di aggressione on line soprattutto contro i minori, nel corso dell’anno sono stati monitorati più di 5000 spazi virtuali, di cui alcuni inseriti in black list (dunque resi irraggiungibili dalle connessioni effettuate sul territorio italiano).
In tale ambito per quanto attiene la pedopornografia online va segnalato l’esito di un’articolata attività d’indagine sotto copertura denominata Little Players della Sezione di Udine, che ha portato in ambito nazionale all’emissione di 37 decreti di perquisizione, grazie ai quali è stato possibile trarre in arresto in flagranza di reato una persona e denunciarne in stato di libertà 36 per detenzione e condivisione di materiale pedopornografico.
Si registrano alcuni casi di addescamento di minori online, con il deferimento all’A.G. di n.5 casi a Udine, 3 a Pordenone e n. 4 nella provincia di Trieste . In due casi gli adescamenti sono avvenuti tramite Whattsapp. Le giovanissime vittime, entrambe classe 2006, inviavano foto e filmati personali a degli sconosciuti incontrati su vari social network, giungendo ad essere minacciate per ottenere altro materiale che le riguardava. Si è poi accertato che una di queste, per tutelarsi, aveva inviato materiale che aveva trovato e scaricato da siti pornografici, evitando così di fornire materiale personale. In entrambi i casi si è giunti all’identificazione degli autori dei reati. Altro caso rilevante riguarda un ragazzo, minore all’epoca dei fatti, adescato e abusato da un soggetto già noto per episodi simili. In tale caso sono seguite minacce nei confronti della giovane vittima volte a non far emergere l’accaduto; la vittima tuttavia ha avuto la forza di reagire con conseguente avvio dell’attività di indagine.
In generale si registra un lieve aumento dei dati, rispetto al 2018, in materia di reati contro la persona commessi con il mezzo informatico (ad es. cyberstalking, revengeporn, truffe romantiche, diffamazione, molestie, trattamento illecito di dati personali, sostituzione di persona).
Complessivamente nella Regione sono state trattate circa 1200 denunce riguardanti oltre ai reati contro la persona soprattutto i reati truffe online, frode informatiche, accessi abusivi al sistema informatico nonché altri reati connessi agli attacchi cibernetici alle aziende. Ogni giorno si assiste alla creazione di nuovi virus, alla scoperta di nuove debolezze dei programmi utilizzati e di nuove metodologie di intrusione telematica come ad es. il phishing (truffa per rubare informazioni) o la famosa tecnica del “man in the middle” utilizzata sia per le imprese che per i privati. Ad esempio a Udine grazie all’intervento tempestivo degli esperti della postale è stata bloccata una transazione bancaria e recuperata la somma totale di 50.000 euro. In questo caso con la tecnica del “ man in the middle” i malviventi avevano reindirizzato l’ignara parte offesa sul sito clone inducendola a immettere le reali credenziali di accesso al suo conto bancario immediatamente utilizzate dai malviventi per effettuare un bonifico bancario a loro favore.
E poi ancora: nella provincia di Gorizia è stato effettuato un sequestro di un sito clone di Poste Italiane che con il metodo del smishing ossia del phishing tramite sms carpiva tutte le credenziali di accesso e di pagamento degli ignari avventori al fine di prelevare indebitamente denaro dai loro conti correnti postali. A Udine sono stati oscurati e sequestrati altri due siti internet.
Per quanto concerne gli acquisti on line quest’anno, sono stati chiusi alcuni siti web fra i quali “marashopping.it” che era presente e pubblicizzato nelle principali emittenti nazionali e che aveva tratto in inganno centinaia di persone che si erano illuse di aver concluso ottimi affari. Fra le attività di indagine merita un cenno anche quella che ha portato a Trieste al deferimento di un giovane triestino per il reato di ricettazione, sostituzione di persona e frode informatica. Il soggetto veniva infatti colto in flagranza di reato nel momento in cui prendeva in consegna numerosi pacchi acquistati on line fraudolentemente utilizzando codici di carte di credito intestate ad altre persone. Nell’occasione il materiale veniva sequestrato per la successiva restituzione ai negozi e ai privati vittime dell’attività delittuosa. Fra il materiale sequestrato vi era anche materiale tecnico per la pesca sportiva. Altra operazione di p.g. è stata avviata a seguito di una perquisizione effettuata nei confronti di un cittadino camerunense, già indagato per svariate truffe da varie parti d’Italia. Il soggetto era infatti dedito ad un’attività di smistamento di diversi pacchi fatti pervenire al suo indirizzo, che poi a sua volta consegnava o spediva ad altre persone al fine di ostacolare l’accertamento della provenienza illecita dei beni, che venivano infatti acquistati attraverso frodi informatiche. Dall’attività tecnica si apprendeva che il soggetto avrebbe dovuto consegnare il materiale a dei non meglio specificati cittadini ucraini a loro volta denunciati per il reato di ricettazione. Il materiale consistente in beni tecnologici ed elettrodomestici di elevato valore commerciale veniva posto sotto sequestro, per la successiva riconsegna agli aventi diritto.
Per quanto riguarda le altre attività tipiche della Specialità sul territorio regionale, sono stati effettuati n. 1780 controlli ordinari in uffici postali, prevalentemente nei primi giorni del mese coincidenti con il pagamento delle pensioni. Parallelamente all’incremento dell’uso di strumenti telematici, sono cresciute le aspettative di sicurezza da parte del cittadino.
La Polizia Postale e delle Comunicazioni è impegnata, ormai da diversi anni, in campagne di sensibilizzazione e prevenzione sui rischi e pericoli connessi all’utilizzo della rete internet.
Nel corso dell’anno sono stati effettuati incontri educativi raggiungendo migliaia di studenti e centinaia di docenti e genitori in diversi istituti scolastici, con i quali vi sono continue relazioni soprattutto in ordine alle problematiche legate cyberbullismo e all’utilizzo indebito dei dispositivi informatici da parte degli alunni. A dicembre è stato siglato presso la Sala Azzurra del Consiglio Regionale alla presenza del Presidente del Consiglio e del Garante il nuovo Protocollo contro il Bullismo il Cyberbullismo e altre forme di violenza che impegnerà tutti i firmatari per il prossimo triennio.
I rischi i rete per i ragazzi purtroppo sono diversi. Il sexting ossia lo scambio volontario di immagini e video a sfondo sessuale è stato completamente sdoganato. Queste immagini intime quindi possono poi essere condivise per vari motivi, per vendetta fra fidanzati, per gioco , per scherzo ed essere pertanto utilizzate per diversi scopi, ad esempio per compiere atti di cyberbullismo. La webreputation può esser infatti seriamente compromessa negli ambienti frequentati dall’adolescente come ad esempio la scuola ma esser un pericolo anche a distanza di tempo per il futuro lavorativo. E ancora queste immagini se scambiate con sconosciuti, con profili fake possono finire nelle mani di gente senza scrupoli, di pedofili con tutti i rischi di adescamento online, di ricatti ad avere altro materiale di interesse e altro ancora. E poi i pericoli sono anche quelli di esser coinvolti negli hate speech, nelle social challenge che in vari casi si sono rivelate molto pericolose fino alla morte dei protagonisti, di diventare dipendenti dal web e dai modelli di perfezione che propone alla ricerca dei like. Negli incontri con i ragazzi nelle scuole diciamo sempre che non dobbiamo dipendere dai like ma dobbiamo esser noi stessi con le nostre scelte e la nostra personalità i protagonisti delle nostre vite.
L’angolo prospettico della Specialità permette di comprendere la complessità del fenomeno e la necessità di creare una nuova cultura in quanto i divieti non bastano. La rete offre moltissime opportunità e i ragazzi di oggi sono editori di loro stessi e devono esser in grado di gestire una c.d. ”velocità di espressione” che non consente di riflettere sui rischi. Al fine di ridurre i rischi la prevenzione non deve essere spot ma continua quotidiana e capillare nelle scuole, nei teatri, nei centri di aggregazione, agendo in rete con gli altri attori sociali: gli adulti non devono sottrarsi. Fra i vari progetti nell’ambito della lotta al bullismo e cyberbullismo nel mese di aprile in collaborazione con il comune di Trieste è stato organizzato al Teatro Rossetti l’evento “Sei Bullo sei Zero” con la partecipazione di oltre 1200 ragazzi e a novembre presso il Teatro Bobbio si è svolta la conferenza dal titolo “Bulli di Sapone” con la presenza di oltre 700 studenti e insegnanti. E poi ancora in occasione della campagna itinerante “Una vita da Social” che quest’anno ha interessato le città di Trieste e Udine, la polizia postale ha organizzato incontri nelle piazze che hanno visto coinvolti oltre 2000 persone tra ragazzi e insegnanti.
In occasione del mese di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne e contestualmente alla promulgazione della legge sul cd “Codice Rosso” questo Ufficio ha partecipato a incontri convegni e dibattiti in tutte le 4 province; ha partecipato, altresì ad altri incontri sull’attuale problematica del cyber risk e della cyber security.
Nell’ambito del progetto pluriennale con la Regione FVG denominato Bio Crime, si sono svolti corsi specialistici rivolti alle forze di Polizia e ai dipendenti dell’azienda sanitaria basati sulle indagini informatiche e la digital forensic finalizzati al contrasto in particolare del “traffico dei cuccioli”.
I nostri Uffici svolgono, infine, un’importante attività di prossimità e vicinanza alla cittadinanza. Solo a Trieste ove gli sportelli sono aperti quotidianamente per ricevere denunce ma spesso anche per dare informazioni e dei semplici consigli, nel 2019 sono state accolte complessivamente circa 2500 persone. Sono state forniti consigli e informazioni alla cittadinanza anche attraverso il centralino telefonico e la casella di posta elettronica rispondendo a 2840 telefonate e a 380 mail.