Finti vini dop e Igt: chiesti 427 decreti condanna per frode
Indagati mettono a disposizione 1,7 milioni euro
03 febbraio 2020
La Procura della Repubblica di Pordenone ha avanzato richiesta di emissione di decreti penali di condanna, per le ipotesi di reato di frode in commercio aggravata e tentata frode in commercio, e per gli illeciti amministrativi legati alla responsabilità oggettiva degli enti, nei confronti di 336 soci e fornitori non associati della cooperativa Cantina Rauscedo, e 91 legali responsabili di società agricole. Sono i numeri principali dell'indagine che ha riguardato gli ultimi anni di produzione della Cantina friulana, accusata di aver prodotto e commercializzato vini Doc e Igt che non potevano fregiarsi di tali denominazioni perché ottenuti in violazione dei relativi disciplinari di produzione. Nel corso dell'inchiesta - informa il Procuratore di Pordenone Raffaele Tito - sono stati avviati alla distillazione circa 5.500 ettolitri di vini, per un valore di circa 400 mila euro, che la cooperativa aveva ottenuto da uve che non potevano essere vinificate perché aventi una gradazione inferiore al minimo previsto ed ottenute da vigneti non autorizzati. E' stata messa a disposizione del giudice la somma di 1,7 milioni di euro quale profitto derivante dai reati commessi nel 2016 e 2017 che, nel caso in cui il giudice delle indagini preliminari trovi corretta l'impostazione accusatoria e individui congrue le pene proposte dal pm e dalle difese, verrà confiscata e incamerata al fondo unico giustizia.
Sono stati inoltre sequestrati amministrativamente e avviati alla distillazione circa 5.700 ettolitri di mosti prodotti dalla Cantina di Rauscedo e introdotti irregolarmente in altri stabilimenti vitivinicoli in Veneto e in Puglia, per un valore di circa 120 mila euro. Sono state contestate agli stessi stabilimenti vitivinicoli e a ditte di trasporto circa 100 violazioni amministrative per un importo complessivo di oltre 350 mila euro, sono state disposte ed eseguite 53 perquisizioni, interrogate 55 persone e ascoltate migliaia di ore di conversazioni telefoniche e ambientali, di cui 650 trascritte, analizzati i contenuti di 20 pc e migliaia di documenti. L'intero Consiglio di amministrazione della cooperativa - composto da 12 membri - e 10 dipendenti hanno formulato richiesta di patteggiamento per i reati di frode in commercio nella forma aggravata perché avente come oggetto vini a denominazione protetta, mentre la cooperativa ha formulato richiesta di patteggiamento per la responsabilità dell'ente.