A oggi "solo una minoranza" è stata formata "su manovre di rianimazione cardiopolmonare e uso dei defibrillatori semiautomatici (Blsd) e automatici esterni" nel caso in cui una persona venga colta da arresto cardiaco. "È fondamentale che la diffusione" di queste conoscenze "inizi in scuole, università, luoghi pubblici e realtà come centri commerciali e luoghi di aggregazione". Ne è convinto il direttore del Dipartimento cardiovascolare dell'Azienda sanitaria universitaria giuliano-isontina, Gianfranco Sinagra, che rivolge un appello dalle colonne de Il Piccolo, dopo la recente morte a Duino (Trieste) "di un uomo colto da arresto cardiaco in assenza di manovre da parte degli astanti". Secondo Sinagra, su questi temi il ministero della Salute e il Miur "dovrebbero promuovere negli istituti di istruzione campagne di sensibilizzazione rivolte a personale docente e non, educatori, genitori e studenti, finalizzate a informare". "Alcune esperienze in tal senso sono state e vengono effettuate anche a Trieste, ma ritengo che vadano meglio sistematizzate con target di popolazione chiari entro intervalli temporali certi". Occorre inoltre "trasmettere frequentemente video formativi in luoghi dotati di maxi-schermi come cinema, stadi, sale di attese e pensiline di stazioni e aeroporti, luoghi sede di concerti. Credo che dovremmo permettere il conseguimento della certificazione Blsd ad almeno il 90% degli studenti all'ultimo biennio delle scuole secondarie e al momento del conseguimento/rinnovo della patente di guida fino ai 70 anni. È giunto il momento di compiere un salto di civiltà e solidarietà. Le Linee di gestione del Ssr, 112, Direzioni regionali per l'Istruzione, Prefetture, Comuni, enti e associazioni provvedano a strutturare questi interventi".