Confindustria Fvg, uscire da stato conflittualità permanente
12 febbraio 2020
"L'attuale delicata situazione internazionale aggravata dall'epidemia che sta sconvolgendo oltre che la vita di migliaia di persone, anche il trend economico e di mercato mondiale, non può non costituire elemento di preoccupazione imponendo a tutti uno sforzo atto ad uscire da uno stato di conflittualità permanente". Lo afferma il presidente di Confindustria Friuli Venezia Giulia, Giuseppe Bono, in un passaggio della sua relazione sui risultati della periodica indagine congiunturale formula. "Questi sono momenti in cui il Paese tutto deve impegnarsi, non per il mantenimento di una situazione di 'precaria stabilità' - osserva - bensì per l'affermazione di quelle capacità programmatorie che hanno fatto sì che l'Italia superasse momenti altrettanto difficili procedendo lungo la strada della crescita, del lavoro e dell'occupazione".
"Anche il 4/o trimestre del 2019 conferma le precedenti considerazioni in merito allo stato dell'economia delle imprese associate. Il Paese non cresce e ciò deve far riflettere sull'inderogabilità di avviare quelle necessarie azioni atte a consentire una ripresa forte e duratura". E' quanto afferma il presidente di Confindustria Friuli Venezia Giulia, Giuseppe Bono, in merito ai risultati della periodica indagine congiunturale. "Va riconosciuto - aggiunge - che la recente manovra di bilancio punta, seppur nei limiti di spesa consentiti, ad invertire il contesto di stagnazione della nostra economia cercando di avviare un percorso di sviluppo sostenibile. Il tutto però si muove in una cornice politica e sociale di continua criticità mentre il Paese ha bisogno, mai come in questo momento di maggiore stabilità e coesione". Secondo Bono, "la politica a qualunque livello si deve riappropriare della capacità di tradurre in atti concreti le istanze che prevengono dal mondo del lavoro in termini di azioni a sostegno di imprese, loro capacità di esportare, innovazione, ricerca, fattore umano". "L'ho detto più volte - conclude - e lo ribadisco con forza in questa analisi per il 2019: L'Italia potrà crescere solo ed esclusivamente se crescerà il suo manifatturiero che l'ha portata ad essere una delle economie industriali più importanti nel mondo".