CRISI INDUSTRIALI, FINCANTIERI NON E’ LA SOLUZIONE
Monticco: “Il gioco delle tre carte non ci piace: se c’è la volontà di tornare all’industria pubblica, siamo pronti a parlarne.”
11 gennaio 2020
Le crisi industriali in Friuli Venezia Giulia non si risolvono tutte con la Fincantieri. Lo sostiene il segretario della Cisl regionale, Alberto Monticco, che in una nota chiede alle istituzioni "politiche industriali concrete" e "l'istituzione di una task force per uscire dall'impasse in cui si trova l'economia regionale". "Grazie alla tranquillità del paracadute Fincantieri - scrive Monticco - ci prepariamo ad affrontare serenamente tutte le trattative sulle crisi industriali del Friuli Venezia Giulia". Del resto, ricorda, "in questi mesi, ci è stato insegnato che per qualsiasi problema occupazionale c'è la soluzione dei cantieri di Monfalcone, come bacino di assorbimento". Così è "stato per Eaton e forse - afferma - lo sarà per la Ferriera di Servola. Immagino quindi che anche per le crisi future, a partire da quella della Safilo di Martignacco, lo strumento per affrontarle sia confermato", chiosa. "Lodevole e positivo", prosegue, "che una azienda si metta a disposizione", ma, avverte, la ricollocazione dei lavoratori in Fincantieri, "sarà molto marginale, perché i fabbisogni di un'impresa cantieristica sono certamente molto complessi". Sul fronte delle politiche industriali, va avanti il segretario regionale della Cisl, "quello che vorremmo è che la Regione, a quasi due anni dal suo insediamento, ci presentasse un programma davvero concreto". Infine, Monticco apre "al ritorno all'industria pubblica". Forse, dice, "sarebbe uno schema più utile che riversare tutte le crisi all'interno di un'azienda sola".