02 gennaio 2020
"Il Friuli Venezia Giulia deve tornare a credere e investire sul suo tessuto manifatturiero, che resta la spina dorsale della nostra economia e che deve essere supportato, di fronte ai nuovi segnali di crisi percepibili anche in regione, da adeguate politiche pubbliche tese a rilanciare gli investimenti". Lo chiede il segretario regionale della Cgil Villiam Pezzetta, che ribadisce la preoccupazione del sindacato per le crisi industriali esplose negli ultimi mesi dello scorso anno, testimoniate dalla ripresa della cassa integrazione e dall'inversione di una dinamica occupazionale che a partire dal 2015 aveva evidenziato un sensibile recupero. "Nuove emergenze come quelle di Sàfilo e il venire al pettine di vecchi nodi irrisolti come quello della Ferriera a Trieste - dichiara il segretario - non devono essere interpretati come fatti isolati, ma sono lo specchio di una congiuntura che è tornata negativa, anche se in un quadro generale profondamente diverso a quello della grande recessione del 2008. Questo momento di difficoltà, infatti, arriva in una fase ancora segnata da fattori di debolezza, come la scarsa e tardiva partecipazione dei giovani al mercato del lavoro, la diffusione della precarietà e del lavoro povero, la difficoltà delle aziende a reperire manodopera specializzata". Da qui, per Pezzetta, "la necessità di riprendere in mano la leve delle politiche industriali, fondamentale non solo a livello nazionale, ma anche su scala regionale".