28 dicembre 2019
Seconda serata domenica 29 dicembre per il Pordenone il Pop Festival, rassegna dedicata alla nuova musica italiana ideata e prodotta dall'Ass. Cult. Il Deposito con il supporto di Regione Friuli Venezia Giulia e del Comune di Pordenone. Anche per questa edizione la linea editoriale del Festival propone una selezione di artisti dalle caratteristiche uniche nel nuovo panorama dell'indie pop e indie rock italiano, capace negli ultimi anni di guadagnare l'attenzione di media tradizionali e non, contestualmente a fasce di pubblico sempre più̀ numerose, creando una rinnovata “italian invasion” musicale e culturale. Domenica 29 dicembre a salire sul palco del Capitol a partire dalle 20, con ingresso libero saranno Blake snake moan, Claver squad, Eugenia post meridien, Sunday Morning. Blake Snake Moan è un progetto di ricerca sonora, che affonda le proprie radici nelle atmosfere blues e negli immaginari desertici, con una forte impronta psichedelica. OneMan Band atipico, l’artista si destreggia contemporaneamente con batteria, chitarra e voce. Le sue peculiarità̀ gli hanno permesso di vincere Arezzo Wave e MEISuperStage ed esportare il suo set con oltre novanta live europei, fino alla partecipazione allo Sziget Festival. Lo stile di Claver squad è legato a doppio filo all’intramontabile indie rock americano, contrassegnato da estetica slacker, esploso a cavallo degli anni 80/90. Ogni pezzo rende omaggio a una leggendaria generazione di outsider come Dinosaur Jr., Lemonheads, Pavement e Sebadoh, finendo per trovarsi in sintonia con nomi più̀ attuali come Courtney Barnett, Car Seat Headrest o Kurt Vile. Nel gruppo spicca Eugenia post meridien spicca la splendida voce di Eugenia, che songwriting mette in luce negli arrangiamenti ascendenze soul, indie, folk e una marcata propensione per la psichedelia, il tutto passato sotto la lente degli anni 90 più ruvidi. Sunday Morning vanta già diversi dischi: “InstantLovers”, “Take These Flowers To Your Sister”, “Lovers & Tramps”.
La Società Musicale San Marco chiude il 2019, anno del proprio 50esimo con il concerto “Tesori Corali del Romanticismo Europeo” in programma domenica 29 dicembre, ore 20.45 in Duomo di San Marco di Pordenone nell’ambito del Natale a Pordenone (in replica lunedì 30 dicembre alle 20.30 in Duomo di Santa Maria Maggiore, Spilimbergo). Protagonisti il Coro San Marco insieme al Coro Tomat di Spilimbergo diretti dal M° Davide De Lucia.
Il concerto vuol presentare al pubblico alcune fra le più celebri ed eseguite composizioni corali dell’Ottocento. Gli autori presi in considerazione, i francesi Gounod, Saint Säens e Fauré, gli inglesi Attwood, Elgar ed Holst, i tedeschi Mendelssohn, Brahms e Reinberger, il viennese Schubert e il norvegese Grieg, ben rappresentano l’immenso patrimonio corale e le tecniche compositive ed espressive europee durante tutto il XIX secolo. Le composizioni saranno presentate, a seconda delle diverse esigenze artistiche, dalla piccola formazione da camera a “parti reali” fino al coro pieno. Fulcro centrale del concerto la Messa in Sol maggiore D167 di Franz Schubert. Scritta nel 1817, a carattere quasi cameristico, originariamente per archi e organo, viene qui presentata in una versione con la parte d’orchestra eseguita al pianoforte in una trascrizione d’autore.
Lunedì 30 dicembre alle 17 la biblioteca civica per il Natale a Pordenone organizza in collaborazione con Ortoteatro lo spettacolo di burattini per famiglie, Pirù demoni e denari. In questo lavoro la Compagnia Walter Broggini prosegue il suo originale cammino di attualizzazione degli stilemi classici del teatro dei burattini; una ricerca che coniuga le più autentiche radici popolari del teatro di piazza con una radicale innovazione della struttura drammaturgica del teatro tradizionale.
Lo spettacolo recitato completamente “dal vivo” e rappresentato con le “teste di legno”, propone una progressione narrativa dai ritmi serrati e incalzanti, con tempi comici dettati dalla gestualità “simbolica” e “povera” dei burattini sui quali improvvisare a soggetto, dialogando col pubblico e coinvolgendolo nello spettacolo inserendo nel testo battute e lazzi secondo le situazioni. Protagonista dello spettacolo è Pirù, il quale si trova suo malgrado al centro di un’intricata vicenda, che altro non è che una libera reinvenzione del celebre “mito d’Orfeo”. La trama mostra dunque Pirù costretto controvoglia a discendere più volte agli “Inferi” per tentare di liberare la bella e ricca contessa Euridice, spedita laggiù dalle maledizioni del perfido consorte, il Conte Orfeo. Pirù, aiutato da Osvaldo, fedele servitore della Contessa, dovrà guardarsi non solo dalle minacce di Belzebù il Diavolo e del suo buffo aiutante Ezechiele, ma anche dalle trappole tesegli dal subdolo Orfeo; dopo innumerevoli tranelli e peripezie, vicissitudini e accese lotte, la storia si conclude naturalmente con la vittoria “dell’eroe” ed il trionfo del Bene.