Inchiesta Open, l'ex cassaforte di Renzi, anche finanziamento illecito a partiti
Contestato a ex presidente Bianchi. Si allarga ambito indagine
26 novembre 2019
Si allarga l'inchiesta sulla Fondazione Open di Firenze: tra i reati contestati, ora, anche quello di finanziamento illecito ai partiti, oltre a quelli di riciclaggio e traffico di influenze. E' quanto si apprende mentre la GdF sta eseguendo perquisizioni in varie città. Il finanziamento illecito verrebbe contestato almeno a un indagato, l'avvocato Alberto Bianchi di Firenze, ex presidente della Open, tra i perquisiti di oggi.
Le perquisizioni disposte dalla procura di Firenze ed eseguite dalla Gdf nell'ambito dell'inchiesta sulla fondazione Open sono oltre una ventina e riguardano, secondo quanto si apprende, anche case e uffici di finanziatori della medesima fondazione. L'inchiesta vuole chiarire i rapporti tra la fondazione Open e, appunto, i suoi finanziatori.
Carte di credito e bancomat che sarebbero stati messi a disposizione di parlamentari. Oltre ai documenti starebbero cercando anche questo, secondo quanto si è appreso, le Fiamme gialle nelle perquisizioni scattate nell'ambito dell'inchiesta sulla Fondazione Open di Firenze. I finanzieri, inoltre, sarebbero incaricati dalla procura di trovare documenti - tipo ricevute - relativi a presunti rimborsi spese versati dalla Open ad alcuni parlamentari.
La perquisizione eseguita oggi dalla guardia di finanza nello studio dell'avvocato Alberto Bianchi è "un'integrazione della precedente perquisizione effettuata nel settembre scorso". Lo precisa il difensore dell'avvocato Alberto Bianchi, avvocato Nino D'Avirro. "La perquisizione - sottolinea l'avvocato D'Avirro - viene eseguita in relazione alle sole ipotesi di reato di finanziamento illecito e traffico di influenze illecite, e non di altri reati come in maniera malevolmente suggestiva è stato comunicato da alcuni quotidiani". Tra gli altri reati ipotizzati a vario titolo nell'inchiesta, che conta più indagati, ci sarebbero anche quelli di riciclaggio, autoriciclaggio, appropriazione indebita aggravata, false comunicazioni sociali. Ma l'avvocato D'Avirro, difensore di Alberto Bianchi, esclude che siano contestati al suo assistito.
"Rinnovo la mia piena collaborazione con la magistratura affinché sia fatta chiarezza prima possibile sull'indagine che mi riguarda. Sin da subito mi sono messo a disposizione fornendo qualsiasi atto mi fosse richiesto. Del resto tutte le entrate e le uscite della Fondazione Open sono tracciabili, perché avvenute con bonifico, carte di credito... È stato fatto tutto alla luce del sole. Messo nero su bianco". Lo afferma in una nota l'avvocato Alberto Bianchi, ex presidente di Open.