Autonomia: Boccia, Regioni ordinarie non diventano speciali Distinzione netta.
Legge quadro sarà cintura sicurezza per tutti
18 novembre 2019
Con l'autonomia differenziata "le Regioni a Statuto ordinario non diventano Regioni a Statuto speciale": "è scolpito nella Costituzione". Lo ha ribadito il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, durate un incontro con il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, oggi a Trieste. "Il dibattito pubblico sull'autonomia - ha osservato Boccia - aveva fatto percepire questa trasformazione rivoluzionaria. Ci sarà una trasformazione anche importante, e io sono per dare molte più competenze amministrative alle Regioni a Statuto ordinario, ma la distinzione sarà molto netta e chiara". Il riferimento è al Veneto? "Mi riferisco anche a Toscana e Liguria, che hanno chiesto l'autonomia differenziata. L'hanno chiesta in molte Regioni del Mezzogiorno e ora aspettano di vedere la legge quadro, che diventa una sorta di cintura di sicurezza per tutti, soprattutto per le aree di ritardo di sviluppo". Per quanto riguarda il Veneto, "l'autonomia è anche un sentimento popolare, che non va sottovalutato ma compreso e accompagnato". Ma, ha aggiunto, "la politica quando non affronta nel merito le questioni e si fa condizionare dalla paura fa dei gran pasticci. E' successo con la Brexit nel Regno Unito e con la Catalogna in Spagna". "L'autonomia la faremo bene e soprattutto rispettando le decisioni popolari, come in Lombardia e Veneto. La vicenda veneta dal punto di vista culturale è ancora più importante e ci deve far riflettere. Penso che stiamo facendo un ottimo lavoro - ha concluso - e il 28 novembre con la legge quadro chiuderemo un accordo che tiene insieme tutto il Paese".
Elezioni subito e a casa Boccia. Solo questo sarà un ottimo lavoro!