"La nostra riforma degli Enti locali elimina obblighi e imposizioni, favorendo azioni aggreganti libere e volontarie ma altrettanto virtuose in un territorio molto variegato che deve essere trattato nel rispetto di diversità che sono morfologiche, culturali e linguistiche". E' quanto ha spiegato ieri in serata - si legge in una nota - a Trieste l'assessore alle Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, nel corso dell'audizione in Consiglio comunale dedicata al nuovo assetto del territorio. "Cancellate le Uti obbligatorie e create le Comunità volontarie, senza funzioni di area vasta, gestite da comitati esecutivi eletti dalle assemblee dei sindaci - ha ribadito Roberti - abbiamo ridato centralità e dignità di ruolo ai primi cittadini. Gli unici finanziamenti alle neonate Comunità saranno quelli rivolti alla copertura dei costi vivi, di conseguenza le unioni saranno propiziate da valutazioni di opportunità sui servizi da erogare che i Comuni faranno singolarmente". "Istituendo i quattro enti di decentramento riferiti ai quattro capoluoghi regionali e dotandoli del personale settoriale assorbito dalle precedenti Uti a partire dal 1 aprile 2020 - ha quindi precisato l'assessore - garantiamo immediata operatività a una funzione urgente quale l'edilizia scolastica superiore, per poi includerne anche altre quali l'ex viabilità provinciale. Nel frattempo, via anche a nuovi bandi per le assunzioni". "Il passo successivo - ha concluso Roberti - sarà quello di rendere l'ente elettivo, un percorso normativo che non potrà essere rapido in quanto servirà superare l'attuale blocco nazionale imposto dalla legge Del Rio".